Il Vinitaly 2024 è sta un esperienza meravigliosa che in un paio di giorni ci ha fatto viaggiare nel panorama enograstronomico italiano da nord a sud con tantissime peculiarità che si stanno affermando a livello internazionale. Sicuramente ha rivelato un percorso ricco di vini siciliani d’eccezione, che abbiamo avuto il piacere di esplorare e raccontare.
Il padiglione dedicato alla Sicilia
Il padiglione dedicato alla Sicilia è stato definito tra i più interessanti dell’intera manifestazione da numerosi esperti.
Abbiamo visitato Tenute Cusumano per provare il rosato, e Tenute Al-cantara connubbio di vino e poesia del maestro vignaiolo Pucci Giuffrida vincitore del Miglior Rosato 2023 e Cantina dell’anno23.
Cantine Settesoli ha sviluppato una crescita dinamica Mandrarossa, Settesoli e Inycin, mentre Donnafugata ha presentato la linea in collaborazione con Dolce e Gabbana, l’evoluzione del Duca di Salaparuta e delle Cantine Florio così come Colosi che ha lanciato la nuova linea “Salina”.
Quali sono i vini siciliani che ci hanno impressionato di più?
Ecco un breve elenco delle realtà più interessanti secondo noi. Per il Mamertino Doc, il Giulio Cesare di Cambria a Furnari e Gaglio a Oliveri sono da non perdere. Per il Faro Doc, vogliamo sottolineare l’impegno del Consorzio messinese con la Presidente Enza La Fauci.
In Sicilia, le donne stanno giocando un ruolo fondamentale nel mondo del vino: Marianna Colosi a Salina, Enza La Fauci a Messina, Flora Mondello per il Mamertino a Patti.
Lilly Fazio nel trapanese con l’Erice Doc di Cantine Fazio dove spicca il suo brillante Grilli di Mare.
La nuova generazione al femminile di Caruso e Minini
Con Rosanna Caruso abbiamo scoperto la nuova linea bio dal vestito “tutto nuovo” di Floreali: Lillo, Catalù,Perripò, Vualà e Arancino, fortemente identitari e immediati nella comunicazione visiva che sorprende per la semplicità e la forza evocativa innescata dalla creatività dei ragazzi speciali del Laboratorio Zanzara.
Caruso&Minini ha deciso di presentarsi a Verona con un vestito tutto nuovo sul web e con una serie di “rivoluzioni grafiche” che caratterizzano, oggi, le Collezioni dei vini della storica azienda di Salemi e Marsala.
La quarta generazione dell’azienda rappresentata dalle sorelle Giovanna e Rosanna Caruso che ci raccontato la sua tradizione vitivinicola, attraverso i profumi e i sapori che hanno attraversato gli ultimi 20 anni e che si proiettano, per stile enologico e proposta di consumo, nel futuro, in simbiosi con il clima mediterraneo e la magia di un territorio viticolo millenario quale è la Sicilia più occidentale, la provincia di Trapani. Tra le etichette presenti al Vinitaly, dal vestito “tutto nuovo” quelle della Linea Floreali: Lillo, Catalù,Perripò, Vualà e Arancino, fortemente identitari e immediati nella comunicazione visiva che sorprende per la semplicità e la forza evocativa innescata dalla creatività dei ragazzi del Laboratorio Zanzara.
Può nascere un Traminer-Sauvignon Blanc in Sicilia? La scommessa di Cantine Fina
Sicuramente da segnalare le Cantine Fina che sorgono su una collinetta nella città di Marsala, nella parte occidentale della Sicilia.Un’avventura imprenditoriale iniziata nel 2005 da papà Bruno, enologo, e la mamma Mariella divenuto un sogno di famiglia condiviso dai figli: Marco (ex calciatore Igea Virtus Serie C2), Sergio e Federica.
Che hanno avuto il coraggio di scommettere sulla produzione di un Traminer-Sauvignon Blanc in sicilia ed hanno vinto con un prodotto eccellente chiamato Kikè dotato di un’espressività tipicamente isolana. Il suo profumo è giocato su nuance di frutta esotica e candita, agrumi, erbe aromatiche e fiori di zagara, con un contrappunto minerale e marino. Al palato è morbido, seducente, sapido, fresco e fruttato.
Alla scoperta delle regioni più prestigiose
Abbiamo anche affrontato un breve excursus in Piemonte con la Teo Costa,azienda alla quarta generazione con 100 ettari di proprietà che variano dalle Langhe, fino al Roero e al Monferrato, producono tutti i vini della tradizione piemontese dunque Barolo, Barbaresco, Roero e Renei e da quest’anno anche l’Alta Langa.
In Lombardia invece con il consorzio dell‘Oltrepò Pavese, abbiamo apprezzato i loro metodi classici brut e pas dose’.
Una bella expirience con Asolo Prosecco DOCG che in una area piccola e delimitata delle terre venete con molta biodiversità produce un prosecco dolce e amabile adatto agli aperitivi.
Abbiamo conosciuto Vittorio Santero della Santero 958 che ci ha presentato dei nuovi prodotti come il negroni e lo spritz pronti da servire seguendo il trend dei soft drink.
Una visita non poteva mancare alla distilleria trentina Marzadro con DiciottoLune grappa stravecchia emblematica della cultura, della cura e dell’arte del distillare. Ottenuta dalla distillazione a Bagnomaria in alambicco discontinuo sia di vinacce rosse che di vinacce bianche. Affina in piccole botti di Ciliegio, Frassino, Rovere e Robinia che regalano ciascuna le proprie caratteristiche di profumo, aroma, colore e sapore. Il tempo di invecchiamento ricalca i ritmi della natura: di luna in luna scorrono 18 mesi.
SOL 28th International Olive Oil Trade Show
All’interno del Padiglione SOL ci ha colpito l’azienda veneta Redoro che spazia tra “Redoro Frantoi Veneti” olio d’oliva di categoria superiore. La qualità della linea “ORO” nasce da un’attenta selezione di olive lavorate in giornata nei frantoi di produzione per ottenere quest’olio extravergine di oliva dal sapore fruttato, fragrante d’oliva e con un leggero retrogusto di mandorla. Equilibrato al punto giusto per rendere gustosa ogni pietanza.
Sorprendente la selezione vinicola targata “Redoro Le Vigne” con un ottimo Valpolicella Superiore Ripasso e Amarone della Valpolicella. A contorno seppure con un incredibile successo, anche il Recioto della Valpolicella proposto sotto una veste insolita e molto apprezzata.
Organic Hall
Il tour nel padiglione dei prodotti Biologici ci ha portato a scoprire nell’area “Vite – Vignaioli e Territori” l’azienda agricola Ferracane di contrada Bosco a Marsala. In questo angolo di Sicilia noto nel mondo per questo unicum è cresciuto appunto Fabio Ferracane, un giovane enologo che dopo anni tra il nord Italia e l’Australia ha deciso di ritornare al suo paese d’origine e dedicarsi ai vigneti ricevuti in eredità. Due ettari da cui riusciva a produrre vino per uso casalingo in modo genuino, senza l’aggiunta di sostanze chimiche e di lieviti.
Una vitivinicoltura che rispetti l’ambiente, utilizzando pratiche di sovescio a rotazioni annue e pochi trattamenti di zolfo e rame per controllare la peronospora e l’oidio. I vini prodotti sono espressione di un territorio unico e il risultato di una filosofia aziendale, quella del “lento coltivare”, che è diventata il valore principale di questa piccola cantina familiare di alto valore artigianale.
Una citazione infine va alla Agrolà – Societa Agricola di Grammichele (CT), che ha come testimonial lo Chef Andy Luotto, che ha colpito le nostre pupille gustative con le sue ottime confetture biologiche ed ha risvegliato i nostri ricordi con le storiche cotognate.
Per scoprire i racconti dei protagonisti, vi invitiamo a visitare la nostra pagina, dove abbiamo anche intervistato i protagonisti. Il nostro racconto è stato intenso, autentico e ispirato, offrendo uno sguardo approfondito sulle storie della Sicilia al Vinitaly.
A cura di Domenico Aragona
Link per le interviste:
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